Impianti di abbattimento di solventi: l’importanza dei requisiti minimi della norma UNI 11304


Riportiamo integralmente la lettura della norma UNI 11304 Impianti di abbattimento polveri, nebbie oleose, aerosol e composti organici volatili (VOC) – Requisiti minimi prestazionali e di progettazione apparsa sulla rivista tecnica Professione Verniciatore

 

PREMESSA

La norma UNI 11304 “Impianti di abbattimento polveri, nebbie oleose, aerosol e composti organici volatili (VOC) – Requisiti minimi prestazionali e di progettazione”, redatta con il supporto tecnico di UNIARIA (Unione Costruttori Impianti di Depurazione Aria) e di alcuni enti istituzionali (ARPA, Regioni, Province, ecc), è costituita da due parti:

  • parte 1, che riguarda i depolveratori a secco a matrice filtrante;
  • parte 2, che descrive gli impianti di trattamento VOC.

L’obiettivo della UNI 11304 è stato quello di fornire un riferimento, per gli utilizzatori ed i costruttori degli impianti in oggetto, che consenta loro di progettare ed utilizzare macchine che corrispondono a requisiti prestazionali e tecnici di elevata compatibilità ambientale; ciò significa realizzare e condurre impianti in grado di ridurre al minimo le emissioni in ambiente, i consumi, l’impegno energetico ed i costi di gestione.

 

IMPIANTI PER SOLVENTI

In primo luogo è da sottolineare lo stretto legame che unisce la presente parte della norma con la “cugina” UNI 10996 “Impianti di abbattimento dei composti organici volatili (VOC) – Criteri e requisiti per l’ordinazione, la fornitura, il collaudo e la manutenzione (parti 1-7)”: dai “Riferimenti normativi” (Capitolo 2) ai “Principi di funzionamento e classificazione” (Capitolo 4), i rimandi sono continui.
In particolare, al paragrafo 4.1 vengono espressamente elencate le tipologie impiantistiche prese in considerazione: combustori (ad eccezione degli inceneritori di rifiuti e delle torce); adsorbitori; biofiltri; assorbitori; condensatori; concentratori.
Nel Capitolo 5 della UNI 11304-2 vengono affrontati i “Requisiti minimi progettuali”, cioè quei valori numerici relativi ad alcuni parametri caratteristici delle singole tipologie impiantistiche, la cui adozione in fase progettuale rende le macchine in grado di ottemperare ad alcuni requisiti prestazionali necessari per il raggiungimento di quell’elevata compatibilità ambientale che è l’obbiettivo della norma.
Mentre nella UNI 10996 gli stessi parametri fanno parte di un elenco che il costruttore deve obbligatoriamente fornire al committente, senza però che quest’ultimo sia in grado di verificarne l’effettiva correttezza, nella UNI 11304-2 la definizione di precisi intervalli numerici garantisce all’utilizzatore di verificare personalmente la serietà della proposta ricevuta.
Si capisce dunque come le due norme siano tra loro complementari, necessarie e – tutto sommato – sufficienti, sotto tutti i punti di vista.
Nel dettaglio, il Capitolo 5 si compone di 6 schede, una per ogni tipologia impiantistica, in cui sono evidenziati i parametri di interesse ed i relativi valori numerici.
Occorre far presente, a margine, che queste schede sono in qualche modo mutuate da analoghe tabelle già a suo tempo predisposte da alcuni enti regionali (Lombardia ed Emilia Romagna, in particolare), rivisitate e corrette in sede UNI grazie alla stretta collaborazione tra gli enti autorizzativi e gli impiantisti riuniti nel Gruppo UNIARIA.
Esse rappresentano quindi lo stato dell’arte attuale della tecnologia e si spera che vengano recepite ufficialmente anche dagli altri enti istituzionali, come aggiornamento a quanto già in essere.
Il Capitolo 6 riguarda invece i “Requisiti minimi prestazionali”, cioè quelle voci che devono essere garantite (espressamente citate nel Capitolo 8 “Garanzie”) dal costruttore durante l’effettivo esercizio dell’impianto.
Le voci prese in considerazione sono tre: l’efficienza di abbattimento; la concentrazione di VOC al camino; la presenza di idonei dispositivi e sistemi di controllo.

 

GARANZIA DI EFFICIENZA

L’efficienza di abbattimento è un parametro fondamentale tra i requisiti degli impianti di abbattimento dei solventi oggetto della norma; esso deve essere espressamente dichiarato in fase di trattativa commerciale e deve essere garantito dal costruttore in fase di esercizio. I requisiti minimi per questo parametro sono riportati nel prospetto 7 della norma, per ciò che concerne il comparto della verniciatura industriale (formato da una elevata quantità di impianti, applicati nei più disparati settori).
Per quanto riguarda la concentrazione di VOC al camino, invece, generalmente le attività industriali sono soggette al rispetto di limiti alle emissioni stabiliti dalle autorità competenti e quindi, normalmente il costruttore fornisce come garanzia il rispetto di tale valore limite. Tuttavia, in molti casi, è possibile il raggiungimento di valori di concentrazione inferiori a quelli previsti dalla legislazione vigente; essi sono, infatti, diretta conseguenza del rispetto del requisito minimo precedente, cioè dell’efficienza di abbattimento. Di conseguenza, l’impiantista potrebbe essere sollecitato (magari dall’autorità competente) a garantire, per questo parametro, il minore tra il valore imposto dalla legislazione e quello che si ottiene dal rispetto del requisito minimo sull’efficienza di abbattimento.

 

UN’UNICA LACUNA, RIMEDIABILE CON IL PROSSIMO AGGIORNAMENTO DELLA NORMA

Per ciò che concerne la terza voce, cioè i sistemi di controllo, la norma purtroppo non è sufficientemente esaustiva, limitandosi a richiedere un unico dispositivo da installarsi nei soli impianti di combustione: più precisamente, un contatore/totalizzatore per la rilevazione della quantità di combustibile ausiliario consumata.
Con qualche sforzo in più si sarebbe potuto rendere più completo anche questo paragrafo, completando i requisiti degli impianti di abbattimento dei solventi.
Infine, nel Capitolo 7, vengono presi in considerazione i “Costi di gestione”, tramite l’elenco di tutte le voci che ne concorrono alla formazione.
La questione interessante è l’introduzione del concetto di “costo di gestione unitario” (definito esaustivamente nel Capitolo 3 come rapporto tra la sommatoria di tutti i costi di gestione, espressi in Euro, e la somma – espressa in kg – dei VOC trattati dall’impianto nell’unità di tempo prescelta – tipicamente 12 mesi), utile per effettuare confronti significativi tra differenti soluzioni impiantistiche, a parità di requisiti prestazionali e di condizioni di progetto.

 

Fonte: Professione Verniciatore


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