Un progetto per l’utilizzo di acque reflue in agricoltura

In Finlandia, l’Università di Aalto, ha messo a punto un nuovo processo che permette di estrapolare sostanze nutritive dalle acque reflue depurate per riutilizzarle come fertilizzanti nei terreni agricoli, secondo i principi della circular economy.

I recenti studi condotti dal gruppo di ricercatori finlandese – nel progetto battezzato NPHarvest– hanno evidenziato la presenza di elevate quantità di fosforo e azoto nelle acque reflue depurate.

 

Il progetto NPHaverst

Il processo porta all’estrapolazione di una soluzione di solfato di ammonio, liquame di fosforo e calcio, utili come sostanze nutrienti a uso fertilizzante per l’agricoltura.

I ricercatori spiegano che il processo avviene attraverso una prima fase in cui si stimola la coagulazione chimica delle acque reflue tramite polvere di calce.

Successivamente, attraverso l’utilizzo di una membrana permeabile ai gas, avviene la separazione dell’azoto sotto forma di ammonio. Da questo processo, inoltre, si possono ricavare altre sostanze chimiche riutilizzabili e polimeri organici come l’amido.

 

I vantaggi

Lo sviluppo di progetti come NPHarvest ha molteplici vantaggi, ma quello che appare più evidente è la riduzione considerevole del consumo globale di acqua.

Il riutilizzo di acque reflue permette di riservare le risorse idriche migliori ad uso prevalentemente idropotabile, garantendo alle aree coltivate il giusto apporto idrico e risparmiando anche sul fertilizzante.

 

Fonte: Aalto University