
European Water Resilience Strategy: una sfida chiave per l’industria del futuro
L’acqua è una risorsa vitale e strategica, la cui disponibilità è sempre più compromessa dai cambiamenti climatici, dall’inquinamento e da una domanda crescente in tutti i settori economici. Per rispondere a queste sfide, la Commissione Europea ha avviato lo sviluppo della European Water Resilience Strategy, la prima strategia continentale integrata dedicata alla gestione sostenibile e resiliente dell’acqua.
Attualmente in fase di definizione, con adozione attesa per il 2025, la strategia mira a garantire la sicurezza idrica a lungo termine per cittadini, ecosistemi e attività economiche. Tra i settori maggiormente coinvolti, l’industria gioca un ruolo cruciale, sia come grande utilizzatore che come attore chiave della transizione verso un’economia circolare dell’acqua.
Le sfide idriche dell’industria europea
Il comparto industriale in Europa è responsabile di circa il 30% del prelievo totale di acqua dolce in alcuni Stati membri, con variazioni rilevanti a seconda del tessuto produttivo. Alcuni settori, come il chimico, il metalmeccanico, il cartario o l’alimentare, presentano una forte intensità idrica, sia in termini di consumo diretto che di produzione di reflui ad alto carico inquinante.
Le principali criticità emerse includono:
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Sprechi nei processi produttivi per inefficienze tecnologiche
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Dipendenza da fonti idriche locali vulnerabili, spesso in stress idrico stagionale
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Scarichi industriali insufficientemente trattati, che compromettono la qualità delle acque superficiali e sotterranee
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Bassa diffusione del riuso idrico all’interno dei cicli produttivi
Gli obiettivi della Strategia per l’industria
All’interno della European Water Resilience Strategy, il settore industriale è identificato come un target prioritario per la riduzione della pressione sulle risorse idriche e il miglioramento dell’efficienza idrica. Gli obiettivi principali possono essere sintetizzati come segue:
1. Efficienza idrica e ottimizzazione dei consumi
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Promozione di tecnologie ad alta efficienza (es. raffreddamento a circuito chiuso, processi a secco, sensori intelligenti)
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Adozione di KPI ambientali per monitorare i consumi idrici per unità di prodotto
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Introduzione di audit idrici obbligatori per imprese sopra una certa soglia di consumo
2. Recupero e riutilizzo dell’acqua
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Sostegno al riuso delle acque reflue trattate all’interno dello stesso sito produttivo o in ambito intersettoriale
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Integrazione con il Regolamento UE 2020/741 sul riutilizzo delle acque per usi non potabili
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Incentivi per soluzioni zero liquid discharge (ZLD) e per infrastrutture di trattamento avanzato
3. Riduzione dell’inquinamento e controllo degli scarichi
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Rafforzamento del collegamento con la Direttiva sulle Emissioni Industriali (IED).
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Revisione dei BREF (Best Available Techniques Reference Documents) con focus sulla gestione idrica
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Maggiori obblighi di monitoraggio e reporting per le emissioni idriche
4. Digitalizzazione della gestione idrica
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Promozione di sistemi digitali per la gestione in tempo reale dei flussi idrici industriali
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Integrazione dell’Internet of Water nei processi industriali per tracciare consumo, qualità e riuso
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Sistemi predittivi per la gestione del rischio (es. carenza idrica, guasti, contaminazioni)
5. Strumenti economici e normativi
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Introduzione di tariffe progressive sull’acqua per incentivare l’efficienza
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Accesso facilitato a fondi UE (Horizon Europe, Innovation Fund, LIFE) per progetti di innovazione idrica
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Promozione di partenariati pubblico-privati per investimenti in infrastrutture idriche industriali
Integrazione con le politiche ambientali europee
L’approccio all’acqua industriale nella strategia si integra con una più ampia visione ambientale:
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Green Deal Europeo: decarbonizzazione e sostenibilità delle risorse naturali.
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Strategia per l’Industria a Emissioni Nette Zero (Net-Zero Industry Act): promozione di tecnologie pulite e sostenibili.
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Economia circolare: il ciclo idrico deve essere chiuso, recuperato e rigenerato.
Casi virtuosi e prospettive future
In tutta Europa si stanno già sviluppando buone pratiche industriali che anticipano le linee guida della strategia:
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Nestlé ha realizzato stabilimenti “zero acqua” in Spagna e Messico, riciclando il 100% dell’acqua dai propri processi
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L’industria cartaria italiana ha raggiunto livelli di riuso superiori all’80% grazie a circuiti idrici chiusi
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In Olanda, distretti industriali condividono impianti di trattamento e riutilizzo interaziendale
Tali esempi dimostrano che la transizione idrica dell’industria è possibile e può portare benefici ambientali ed economici
Conclusioni
La European Water Resilience Strategy rappresenta un punto di svolta nella politica europea sulla gestione delle risorse idriche. Il settore industriale, in quanto grande consumatore ma anche innovatore, sarà chiamato a ripensare i propri modelli produttivi in ottica di efficienza, circolarità e resilienza climatica.
Per le imprese, la strategia non è solo una sfida, ma anche un’opportunità per:
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Ridurre i costi operativi legati all’acqua
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Accedere a nuovi fondi e strumenti finanziari
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Migliorare la propria reputazione ambientale
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Rafforzare la sicurezza operativa in un contesto climatico instabile
L’acqua è destinata a diventare una nuova metrica strategica nella valutazione della sostenibilità industriale. L’industria europea ha oggi l’opportunità di guidare questo cambiamento.