Infortuni gravi e mortali: cosa ci dice il rapporto Inail-Regioni 2025

È stato pubblicato il nuovo Rapporto Inail-Regioni sulle cause degli infortuni mortali e gravi, frutto della collaborazione tra Inail, Regioni e Dipartimenti di prevenzione delle Asl, nell’ambito del sistema di sorveglianza nazionale Infor.MO. Il documento, aggiornato al 2025, rappresenta un punto di riferimento per la programmazione di interventi di prevenzione e promozione della sicurezza nei luoghi di lavoro.

 

Una banca dati di oltre 11.000 casi

Dal 2002, il sistema Infor.MO ha raccolto e analizzato oltre 11.000 infortuni, di cui quasi 7.000 con esito mortale, attraverso un modello multifattoriale che consente di identificare i fattori determinanti e modulatori degli eventi. Il rapporto si articola in tre sezioni:

  • Struttura e strategie del sistema Infor.MO
  • Analisi nazionale delle modalità di accadimento e dei fattori causali
  • Approfondimenti regionali tematici

 

Settori più colpiti e dinamiche prevalenti

Nel decennio 2013–2022, i settori con maggiore incidenza di infortuni mortali sono:

  • Agricoltura (29,9%)
  • Costruzioni (26,4%)
  • Manifatturiero (17,2%)
  • Trasporti e magazzinaggio (7,5%)

Le principali modalità di accadimento sono:

  • Cadute dall’alto o in profondità (30,8%)
  • Ribaltamento o variazione nella marcia di veicoli (19%)
  • Caduta di gravi (12,7%)

 

Fattori di rischio: il ruolo delle procedure e delle attrezzature

L’analisi dei 4.451 fattori di rischio associati agli infortuni mortali evidenzia:

  • Attività dell’infortunato (47,1%)
  • Utensili, macchine, impianti (19,2%)
  • Ambiente di lavoro (13,9%)
  • Dispositivi di protezione individuale (DPI) (7,7%)

Tra i problemi più frequenti:

  • Mancanza di protezioni sulle attrezzature
  • Assenza di barriere e parapetti
  • Uso errato o mancato uso dei DPI

 

Approfondimenti regionali: focus su edilizia, agricoltura e logistica

Le Regioni hanno contribuito con studi specifici:

  • Emilia-Romagna: analisi dei determinanti degli infortuni mortali
  • Lazio: cadute per sfondamento di coperture
  • Lombardia: sicurezza negli eventi temporanei e spettacoli
  • Marche: uso improprio delle scale portatili
  • Piemonte: efficacia della vigilanza e analisi delle cadute dall’alto
  • Puglia: pianificazione preventiva basata sui dati Informo
  • Toscana: studio sugli infortuni multipli e tendenze regionali
  • Trento: caso studio su deflagrazione in contesto ATEX
  • Umbria: analisi ventennale degli infortuni mortali
  • Veneto: Piano Mirato di Prevenzione nel comparto logistica

 

Conclusioni

Il rapporto evidenzia come gli infortuni mortali siano spesso legati a carenze organizzative, errori procedurali, attrezzature non idonee e mancata formazione. L’approccio multifattoriale e l’integrazione tra sorveglianza, analisi e interventi mirati rappresentano strumenti fondamentali per ridurre il rischio e promuovere una cultura della sicurezza.