Pubblicata la circolare operativa del Piano Transizione 5.0

A partire dal 7 agosto 2024 è ufficialmente operativo il credito d’imposta legato al cosiddetto “Piano Transizione 5.0”, destinato a supportare i nuovi investimenti nel biennio 2024-2025 in ambito di transizione digitale ed energetica. Questo incentivo, introdotto dall’art. 38 del D.L. 19/2024 e convertito nella legge 56/2024, è stato reso effettivo grazie alla pubblicazione del D.M. MIMIT e MEF del 24 luglio 2024 e all’emanazione del Decreto direttoriale del MIMIT del 6 agosto 2024

Inoltre, in data 16 agosto il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pubblicato la Circolare operativa n. 25877 relativa al Piano Transizione 5.0. Il documento è disponibile sul sito del MIMIT al seguente link.

Il testo fornisce importanti chiarimenti tecnici in relazione a specifici profili, utili ai fini della corretta applicazione della disciplina del Piano Transizione 5.0. La circolare, strutturata in 9 capitoli, affronta in dettaglio le seguenti tematiche:

  • determinazione dei risparmi energetici nelle fasi ex ante ed ex post, con focus particolare sui concetti di “struttura produttiva”, “processo produttivo”, “processo interessato” dall’investimento e “scenario controfattuale”;
  • presentazione di esempi numerici specifici per il calcolo della riduzione dei consumi energetici conseguibile nelle possibili casistiche;
  • requisiti necessari per gli impianti finalizzati all’autoproduzione destinata all’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, con particolare attenzione alla metodologia di determinazione del fabbisogno energetico della struttura produttiva utile ai fini del dimensionamento delle diverse tipologie dii impianti di produzione a fonte rinnovabile;
  • indicazioni utili ai fini del rispetto del principio “Non arrecare un danno significativo” (DNSH) ai sensi dell’articolo 17 del regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2020;
  • procedure di invio e gestione della comunicazione di prenotazione del beneficio;
  • procedura per la comunicazione di avanzamento del progetto di innovazione;
  • procedura per la comunicazione del completamento del progetto di innovazione;
  • modalità di svolgimento delle attività di vigilanza e dei controlli;
  • esempi di calcolo del credito d’imposta spettante relativo a un progetto di innovazione in relazione al processo interessato dall’investimento o alla struttura produttiva.

Attendiamo la pubblicazione delle FAQ nelle prossime settimane per chiarire ulteriori eventuali dubbi relativi alla procedura. 

																				

Piano Transizione 5.0: in arrivo decreto attuativo per innovazione e sostenibilità

Lo scorso 11 giugno è stata diffusa la bozza del testo del decreto attuativo della misura Transizione 5.0, contenente una serie di precisazioni e chiarimenti ulteriori in ordine alle modalità applicative dell’agevolazione. In attesa della pubblicazione del testo definitivo del decreto attuativo vediamo quali sono le novità più rilevanti inserite nella bozza. 

 

Vincoli e criteri di ammissibilità 

I progetti di innovazione ammissibili  dovranno avere come oggetto investimenti messi in atto in uno o più di un bene materiale nuovo strumentale tra quelli indicati nella legge di bilancio del 2017, in particolare nelle norme che avevano definito il piano Industria 4.0. La bozza del decreto attuativo diffusa nei giorni scorsi conferma i criteri chiave per accedere al credito d’imposta: gli investimenti devono portare a una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva interessata di almeno il 3%. Se calcolata sui processi, invece, la riduzione non deve essere inferiore al 5%

Il limite massimo annuale per singolo beneficiario è fissato a €50 milioni con i seguenti scaglioni:

  • fino al 35% per investimenti fino a €2,5 mln,
  • fino al 15% per investimenti tra €2,5 e €10 mln,
  • fino al 5% per investimenti oltre i €10 mln (con tetto dell’agevolazione a €50 mln).

Tra le novità, c’è il vincolo di poter accedere alle agevolazioni solo per un progetto alla volta. I progetti di innovazione sono ammissibili al beneficio se con riferimento alla struttura produttiva interessata non sono stati avviati ulteriori progetti di innovazione agevolati, ad eccezione del caso in cui siano intervenute cause di cui all’articolo 12, comma 10, ovvero sono stati avviati progetti di innovazione già completati e in relazione ai quali il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione ai sensi dell’articolo 12, comma 7. 

 

Scadenze e tempistiche: alcuni chiarimenti del decreto

Il decreto attuativo chiarisce che, per data di avvio del progetto di innovazione si intende la data del primo impegno giuridicamente vincolante ad ordinare i beni oggetto di investimento, ovvero qualsiasi altro tipo di impegno che renda irreversibile l’investimento stesso, a seconda di quale condizione si verifichi prima.

Per l’anno in corso, si considerano completati anche i progetti il cui ultimo investimento è effettuato entro il 30 aprile 2025, a patto che al 31 dicembre 2024 sia stato versato un acconto almeno del 50% del valore dell’investimento.

 

Gli esclusi dal credito

Dal testo, tra l’altro, si evince con chiarezza il perimetro degli esclusi dalla agevolazione.

Nello specifico vengono escluse le seguenti casistiche:

  • imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, o sottoposte ad altra procedura concorsuale prevista dalla legge fallimentare (regio decreto 16 marzo 1942, n. 267) e dal codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (di cui al decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14) o da altre leggi speciali, o che abbiano in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni.
  • imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi delle norme sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche (decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231)
  • progetti di investimento in beni gratuitamente devolvibili delle imprese operanti in concessione e a tariffa nei settori dell’energia, dell’acqua, dei trasporti, delle infrastrutture, delle poste, delle telecomunicazioni, della raccolta e depurazione delle acque di scarico e della raccolta e smaltimento dei rifiuti se: 

    • l’effettuazione degli investimenti costituisce un adempimento degli obblighi assunti nei confronti dell’ente pubblico concedente; 
    • sono previsti meccanismi, incluso l’adeguamento del corrispettivo del servizio fornito, comunque denominato, e/o la contribuzione del soggetto concedente, che sterilizzano il rischio economico dell’investimento nei beni strumentali nuovi.
  • per il principio di non arrecare un danno significativo all’ambiente (ex art. 17 del regolamento (UE) n. 852/2020 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2020), vengono esclusi dall’agevolazione i progetti di innovazione destinati a:
    • attività direttamente connesse ai combustibili fossili 
    • attività nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) che generano emissioni di gas a effetto serra
    • attività connesse alle discariche di rifiuti, agli inceneritori e agli impianti di trattamento meccanico biologico
    • attività nel cui processo produttivo venga generata un’elevata dose di sostanze inquinanti classificabili come rifiuti speciali pericolosi di cui al regolamento (UE) n. 1357/2014 della Commissione, del 18 dicembre 2014 

Le ultime 4 fattispecie presentano però alcune eccezioni indicate nell’art. 5 della bozza.

 

I prossimi step

Entro giugno si prevede la pubblicazione del Decreto attuativo con linee guida dettagliate che forniranno ulteriori chiarimenti su come accedere agli incentivi e rispettare i criteri del piano. Inoltre, è prevista l’apertura della piattaforma del GSE che faciliterà la gestione delle domande e l’assegnazione dei fondi.

L’attuale bozza dovrà ora passare al vaglio del ministero dell’Economia e delle Finanze e del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

 

Bozza Decreto Attuativo L. 56 e D.L. 19

Scarica e leggi qui

 

																				

Piano Industria 4.0: attenzione alle scadenze per il 2023

Il Piano Transizione 4.0, meglio conosciuto come Industria 4.0, rappresenta la politica industriale del Paese che mira ad un rinnovamento delle imprese italiane verso un futuro più innovativo e sostenibile. Possono accedere al credito d’imposta tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato italiano, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale.

Il credito ha l’obiettivo di supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi. Le tipologie di incentivi accessibili riguardano:

  • Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali
    Con il fine di supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi. 
  • Credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica
    Per stimolare gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, Innovazione tecnologica, anche nell’ambito del paradigma 4.0 e dell’economia circolare, Design e ideazione estetica.
  • Credito d’imposta formazione 4.0
    Con l’obiettivo di sostenere le imprese nel processo di trasformazione tecnologica e digitale creando o consolidando le competenze nelle tecnologie abilitanti necessarie a realizzare il paradigma 4.0.

 

Attenzione alla scadenza 2023 per avvalersi del credito d’imposta del 40%!

Dopo numerosi slittamenti, la legge di conversione del D.L. 198/2022 (c.d. “Legge Milleproroghe”) ha fissato definitivamente al 30 Novembre 2023 il temine di consegna dei beni materiali (ricompresi nell’allegato A). 

Il credito d’imposta fino al 40% previsto fino al 2022 verrà quindi riconosciuto solo per i beni che verranno consegnati entro il 30 novembre 2023 a condizione che il 31 dicembre 2022 il relativo ordine sia stato accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.

 

Come possiamo aiutarti nella transizione 4.0?

Alcune delle domande che ci vengono poste più frequentemente sono:

  • Che caratteristiche devono avere le macchine e gli impianti per beneficiare del Piano Industria 4.0?
  • Per poter accedere agli incentivi fiscali le macchine, linee ed impianti devono essere marcate CE?
  • Posso richiedere l’incentivo per i costi sostenuti per la messa a norma o il revamping di macchine ed impianti già in uso?
  • La perizia giurata è obbligatoria?
  • Come mi devo comportare per gli investimenti sostenuti prima del 2021?

 

Noi di Contec Industry possiamo rispondere a tutte queste domande e ti affianchiamo in tutte le fasi del processo: dalla verifica dei requisiti degli investimenti alla realizzazione degli interventi di revamping e messa a norma fino alla marcatura CE delle macchine e impianti oggetto di interventi.

Lo staff di Contec Industry può anche redigere la perizia giurata obbligatoria per i beni con un costo di acquisizione superiore a 300.000 euro, fortemente consigliato anche per importi inferiori.

																				

Agevolazioni per programmi industriali: nuovo sportello “Filiere produttive”

 

A chi si rivolge

Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di qualsiasi dimensione che presentino programmi industriali comprendenti progetti di investimento produttivo ed, eventualmente, progetti di ricerca e sviluppo, con l’esclusione, quindi, dei programmi per la tutela ambientale. Gli investimenti devono essere realizzati nelle aree del territorio nazionale diverse da quelle classificate quali “zone a” nell’ambito della Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale vigente.

I programmi potranno essere attuati:

  1. da più imprese operanti nella filiera di riferimento;
  2. da una sola impresa, a condizione che il programma di sviluppo presenti forti elementi di integrazione con la filiera di appartenenza.

 

Cosa finanzia

I progetti dovranno riguardare le seguenti filiere produttive:

  1. aerospazio e aeronautica;
  2. design, moda e arredo;
  3. metallo ed elettromeccanica;
  4. chimico e farmaceutico;
  5. gomma e plastica;
  6. alimentare, con riferimento alle sole attività non rientranti nell’ambito della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.

Rispetto al precedente sportello, la ridefinizione delle filiere oggetto di sostegno tiene conto di specifiche dotazioni finanziarie nel tempo assegnate o in via di assegnazione ai Contratti di sviluppo e destinate a specifici settori produttivi.

I programmi devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 20 milioni di euro, avere una durata non superiore a 36 mesi (estendibile di 18 mesi sulla base di motivata richiesta da parte del proponente) ed essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni al Soggetto Gestore – Invitalia.

 

Agevolazioni concedibili

Le agevolazioni assumono la sola forma del contributo in conto impianti (per gli investimenti produttivi) e del contributo diretto alla spesa (per i progetti di ricerca e sviluppo), con l’esclusione, quindi, del finanziamento agevolato.

Le agevolazioni dovranno essere concesse entro il termine finale di validità della sezione 3.13 del “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19” (31 dicembre 2023). 

 

Risorse disponibili

Alla misura sono complessivamente destinati 391.817.627,41 di euro di cui:

  • 200.000.000 di euro a valere sulle risorse dell’ultima Legge di bilancio (articolo 1, comma 389, della legge 29 dicembre 2022, n. 197, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025”);
  • 191.817.627,41 di euro quali economie derivanti dalle risorse programmate con la Direttiva del Ministro delle Imprese e del Made in Italy del 15 aprile 2020.

 

Come funziona

Le imprese devono presentare domanda in via telematica accedendo alla piattaforma predisposta da Invitalia.

In sostituzione del consueto criterio cronologico con il quale vengono considerate le domande di Contratto di sviluppo, è prevista la formazione di una graduatoria per la determinazione dell’ordine di avvio all’istruttoria, basata su specifici criteri di valutazione dei programmi, in ordine di importanza:

  • l’innovatività del programma di sviluppo, con la valorizzazione delle spese in beni strumentali coerenti con il piano Transizione 4.0, rispetto al totale degli investimenti previsti;
  • l’impatto occupazionale connesso al programma realizzato, con particolare riguardo all’impiego di personale in possesso di laurea in discipline di ambito tecnico o scientifico;
  • il coinvolgimento di piccole e medie imprese nel programma di sviluppo.

Il punteggio complessivo ottenuto potrà poi essere incrementato – fino ad un massimo del 10% – per le imprese in possesso:

  • del rating di legalità (5%);
  • di almeno una certificazione ambientale (EMAS, ISO 140001, ISO 50001) (5%).

Le istanze prive di copertura finanziaria saranno considerate decadute.

 

Modalità e termini per la presentazione delle domande di agevolazione

Con decreto direttoriale 18 luglio 2023 sono stati definiti i termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione.
Le domande, devono essere presentate, a pena di invalidità, esclusivamente per via elettronica utilizzando la piattaforma informatica messa a disposizione dal Soggetto gestore nell’apposita sezione dedicata ai Contratti di sviluppo nel sito internet www.invitalia.it, a partire dalle ore 12.00 del giorno 28 luglio 2023 e fino alle ore 12.00 del giorno 13 ottobre 2023.

Il Soggetto gestore provvede, con congruo anticipo rispetto alla predetta data di apertura dello sportello, a rendere disponibile nel proprio sito internet la modulistica in base alla quale deve essere redatta la domanda e la documentazione da allegare alla stessa.

 

Fonti

																				

Legge di Bilancio 2023: prorogato il termine di consegna per Beni Materiali 4.0

Date le recenti difficoltà delle imprese produttrici nel rispettare i termini di consegna dei beni materiali 4.0 causate dalle difficoltà di approvvigionamento dei materiali, la nuova Legge di Bilancio 2023 sposta di un trimestre il termine ultimo per gli investimenti in beni materiali 4.0 (indicati nell’Allegato A alla legge n.232/2016).

In definitiva, la nuova Legge di Bilancio traspone il termine massimo di consegna dal 30 giugno 2023 al 30 settembre 2023 ma a condizione che:

  • il relativo ordine sia stato accettato dal venditore entro il 31 dicembre 2022
  • entro tale data sia stato effettuato il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione

La proroga del termine permette alle aziende di tirare un sospiro di sollievo congelando di fatto il diritto ad accedere alle maggiori aliquote del credito d’imposta previste per il 2022 pari al 40%, a partire da gennaio 2023 oppure nel caso in cui la consegna del bene prenotato nel 2022 slitti oltre il 30 settembre, le aliquote si dimezzeranno.

 

																				

Incentivi Industria 4.0: credito d’imposta del 40% fino al 31 dicembre 2022, dal 2023 riduzione a metà

Il Piano Transizione 4.0, meglio conosciuto come Industria 4.0, rappresenta la nuova politica industriale del Paese che mira ad un rinnovamento delle imprese italiane verso un futuro più innovativo e sostenibile.

La transizione tecnologica sta diventando un’esigenza fondamentale in tutti settori, per questo motivo sono state sviluppate tre tipologie di incentivi disponibili per tutte le imprese italiane:

  • Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali
    Con il fine di supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi. 
  • Credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica
    Per stimolare gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, Innovazione tecnologica, anche nell’ambito del paradigma 4.0 e dell’economia circolare, Design e ideazione estetica.
  • Credito d’imposta formazione 4.0
    Con l’obiettivo di sostenere le imprese nel processo di trasformazione tecnologica e digitale creando o consolidando le competenze nelle tecnologie abilitanti necessarie a realizzare il paradigma 4.0.

Possono accedere al credito d’imposta tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato italiano, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale.

Per le imprese ammesse al credito d’imposta, la fruizione del beneficio spettante è subordinata alla condizione del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro applicabili in ciascun settore e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori. Quindi presta molta attenzione al rispetto dei requisiti di sicurezza e salute dei lavoratori della tua azienda (D. Lgs. 81/08).

 

Scadenze 2022 e credito d’imposta per beni strumentali (allegato A)

Con la Legge di Bilancio 2022 viene confermata la proroga del credito d’imposta per gli investimenti in innovazione per l’anno 2022 con nuove aliquote differenziate per il credito di imposta degli investimenti in beni strumentali, come per esempio, macchine utensili, robot, laser e altri dispositivi purché dotati di alcune caratteristiche tecnologiche.

 

BENI STRUMENTALI (allegato A, legge 11 dicembre 2016, n. 232 – ex Iper ammortamento)
% Credito d’imposta massimo Quota di investimenti per anno (chiarimento Circolare 14/E del 17-5-2022)
40% del costo del bene Fino a 2,5 milioni (€)
20% del costo del bene Oltre i 2,5 milioni e fino a 10 milioni (€)
10% del costo del bene Oltre i 10 milioni (€) (fino a 20 milioni di limite massimo)

Le aliquote calcolate a decorrere dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022, con la finestra estesa al 30 giugno 2023 nel caso di ordine accettato dal venditore e pagato con acconto di almeno il 20% dell’acquisizione entro fine 2022.

 

Novità dichiarazione per il 2021: andranno indicati anche gli investimenti pianificati per il 2022

Novità importante per la compilazione del modello redditi 2022 (riferito al periodo di imposta 2021) per le società di capitali (SC 2022): per la prima volta, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha richiesto di inserire non soltanto gli investimenti effettuati nel periodo d’imposta di riferimento, ma anche quelli pianificati nel 2021, ma che saranno realizzati nel 2022.

Per investimenti pianificati si intende quegli investimenti che alla data del 31 dicembre 2021 risultino accettati dal fornitore e saldati dall’azienda con un acconto di almeno il 20% del costo totale dell’investimento e che quindi potranno usufruire delle aliquote di agevolazione previste dal Piano Transizione 4.0 per l’anno 2021.

In origine, la scadenza della consegna per usufruire dell’agevolazione con le aliquote previste per l’anno 2021 era fissata al 30 giugno 2022. Tuttavia, a causa delle difficoltà registrate dalle aziende nel reperire componenti (e quindi rispettare i tempi di consegna) è stata concessa una proroga fino al 31 dicembre 2022.

 

Attenzione alla scadenza 2022 per l’acquisto di beni strumentali!

Il 31 dicembre 2022 rappresenta una scadenza importante per l’acquisto di beni strumentali perché dopo le aliquote verranno più che dimezzate: dal 20%, 10% e 5% del costo acquistato a seconda dell’investimento intrapreso. 

Vista la progressiva diminuzione negli anni della percentuale di credito d’imposta deducibile, consigliamo caldamente di avvalersi degli incentivi il prima possibile. Entro fine 2022 è infatti possibile detrarre fino al 40% del credito d’imposta mentre a partire dal 2023 la percentuale per l’acquisto di beni strumentali andrà progressivamente a scalare (20% per investimenti fino a €2,5 mln, 10% per investimenti dai €2,5 mln ai €10 mln e 5% oltre €10mln).

 

Come possiamo aiutarti nella transizione 4.0?

Alcune delle domande che ci vengono poste più frequentemente sono:

  • Che caratteristiche devono avere le macchine e gli impianti per beneficiare del Piano Industria 4.0?
  • Per poter accedere agli incentivi fiscali le macchine, linee ed impianti devono essere marcate CE?
  • Posso richiedere l’incentivo per i costi sostenuti per la messa a norma o il revamping di macchine ed impianti già in uso?
  • La perizia giurata è obbligatoria?
  • Come mi devo comportare per gli investimenti sostenuti prima del 2021?

 

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Tecnologie IoT applicate ai DPI nell’innovativo rapporto tecnico UNI TR 11858:2022

Poiché la sicurezza sul lavoro è un tema sempre più attuale e sentito soprattutto tra chi si occupa di sicurezza negli ambienti industriali, non sorprende come lo studio per la prevenzione degli infortuni sul lavoro stia spaziando anche verso tecnologie comunemente considerate lontane dal mondo della fabbrica. Ormai da qualche anno stiamo assistendo ad una transizione verso l’Industria 4.0 e le nuove tecnologie stanno diventando anche strumento per migliorare la sicurezza in una varietà di luoghi di lavoro, tra cui cantieri, centrali elettriche, fabbriche, miniere, ecc.

 

Cosa sono le tecnologia IoT?

Mutuato dal mondo delle telecomunicazioni, il termine IoT (Internet of Things) riguarda un dispositivo fisico che riceve e trasferisce i dati su reti wireless grazie all’integrazione di dispositivi di elaborazione negli oggetti stessi. In sostanza, IoT rappresenta l’uso di Internet applicato agli oggetti ed al mondo concreto, infatti, grazie allo sviluppo delle tecnologie dell’informazione e di internet è oggi possibile connettere in rete oggetti e permettere loro di scambiare dati ed informazioni.

Se il mondo IoT viene spesso associato al mondo dell’elettronica o in riferimento alle c.d. smart home, l’associazione di queste nuove tecnologie al mondo industriale, specificatamente in riferimento alla sicurezza dei lavoratori, è un fenomeno del tutto nuovo. 

 

UNI/TR 11858: la rivoluzione nel quadro normativo italiano verso il futuro dell’Industria 4.0

La UNI/TR 11858 intitolato “Tecnologie IoT nell’impiego dei DPI – Indicazioni relative all’integrazione di sistemi elettronici nella gestione e nell’utilizzo dei dispositivi di protezione individuali“ è il primo atto normativo in Italia a trattare di tecnologie interattive (IoT) applicate ai dispositivi di protezione individuale (DPI) ed è entrato ufficialmente in vigore ad aprile 2022. 

Il rapporto tecnico, sviluppato grazie all’apporto dei tecnici INAIL, descrive le caratteristiche delle tecnologie IoT applicate ai DPI, la loro gestione e l’interazione che esse hanno con il portatore e l’ambiente di lavoro. 

All’interno della UNI TR 11858 sono riportati i seguenti riferimenti normativi:

  • CEI EN 62369-1 Valutazione dell’esposizione umana ai campi elettromagnetici prodotti da dispositivi a corto raggio (SRD) in diverse applicazioni nella gamma di frequenza 0 GHz – 300 GHz – Parte 1: Campi prodotti da dispositivi utilizzati per sistemi elettronici antitaccheggio, sistemi di identificazione a radiofrequenza e applicazioni similari;
  • CEI EN 62479 Valutazione della conformità di apparati elettrici ed elettronici di debole potenza alle restrizioni di base relative all’esposizione umana ai campi elettromagnetici (10 MHz – 300 GHz).

 

IoT e DPI: la tecnologia al servizio della sicurezza

L’uso di queste tecnologie applicate ai DPI rappresenta un’evoluzione dei DPI che diventano così smart. Quest’ultimi oltre ad offrire protezione nei confronti del rischio residuo, divengono veri e propri strumenti intelligenti per la prevenzione degli infortuni.

Nel seguente framework viene illustrato come dei sensori inseriti nell’elmetto, negli occhiali protettivi e nello smartwatch indossati da un operatore possono “dialogare” via bluetooth con lo smartphone e inviare dati attraverso il Wi-fi all’infrastruttura informatica che controlla i rischi in azienda. 

 

Framework per l'applicazione IoT a DPI (occhiali, elmetto e smartwatch)

Fonte: Esempio di IoT applicati ai DPI in System architecture to bring smart personal protective equipment wearables and sensors to transform safety at work in the underground mining industry

 

I sensori incorporati nei dispositivi di protezione individuale (DPI) possono essere quindi utilizzati per monitorare la salute dei lavoratori, l’esposizione a elementi nocivi, la loro vicinanza a zone pericolose, ecc. Questa tecnologia connessa a smartphone e smartwatch, oltre a tutelare la salute dei lavoratori, può anche aumentare la consapevolezza nei lavoratori stessi raccogliendo dati sul luogo di lavoro stesso e rilevando dei rischi per l’ambiente e la salute.

 

In conclusione, le prospettive per l’applicazione concreta di queste tecnologie ai DPI non sono ancora così vicine ma vi sono numerosi progetti in fase di test che fanno ben sperare verso un futuro sempre più sicuro e smart.

 

																				

Investimenti sostenibili 4.0: nuove agevolazioni per le imprese italiane

Industria 4.0 2022: nuovi incentivi per investimenti sostenibili 

Oltre agli incentivi stanziati dal Piano Industria 4.0 che scadranno nel 2022 (di cui abbiamo parlato qui) e ai nuovi bonus erogati per il 2023-2025 con credito d’imposta più bassi, il Ministero per lo Sviluppo Economico ha stanziato nuovi aiuti per investimenti sostenibili e innovativi nell’ottica delle tecnologie 4.0 sancite dal piano Transizione 4.0.

Il Piano Industria 4.0 è un pacchetto di finanziamenti che mira ad accompagnare e agevolare le imprese italiane verso quella che viene definita la quarta rivoluzione industriale, destinata a cambiare radicalmente la struttura e le dinamiche dell’industria italiana.

 

Investimenti sostenibili 4.0: cosa sono e a chi sono rivolti

La nuova misura elaborata dal Governo prevede la concessione e l’erogazione di agevolazioni per programmi di investimento proposti da micro, piccole e medie imprese (PMI) per progetti innovativi coerenti con il piano Industria 4.0 legati all’efficientamento energetico, alla tecnologia 4.0 e all’economia circolare.

Lo stanziamento complessivo è pari a € 677.875.519,57 di cui:

  • circa € 250 milioni stanziati per le regioni del Centro-Nord (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto, Umbria e Province Autonome di Bolzano e di Trento)
  • circa € 428 milioni destinati alle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna)

 

Quali progetti possono essere finanziati con la misura Investimenti sostenibili 4.0

Per essere ammissibili all’erogazione dell’agevolazione, i programmi di investimento presentati dalle imprese devono avere i seguenti requisiti:

  • prevedere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0 e l’ammontare di tali spese deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammissibili del programma
  • essere diretti all’ampliamento della capacità alla diversificazione della produzione, funzionale a ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva
  • essere realizzati presso un’unità produttiva localizzata nel territorio nazionale
  • essere nuovi, cioè avviati successivamente alla presentazione della domanda
  • prevedere un termine di ultimazione non successivo a 12 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni

Sono inoltre ammissibili, le spese aventi ad oggetto i servizi di consulenza volti miglioramento della sostenibilità energetica dell’impresa,  nei limiti del 3% della spesa complessiva sostenuta.

 

Quali spese rientrano nel piano incentivi Investimenti sostenibili 4.0

La normativa prevede ammissibili all’agevolazione le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento come indicato all’articolo 6 del decreto 10 febbraio 2022. Come per gli incentivi proposti dal Piano Industria 4.0, anche per gli Investimenti sostenibili 4.0 rientrano nel piano le spese per l’acquisto di nuovi beni materiali e immateriali che riguardino:

  • macchinari, impianti e attrezzature
  • opere murarie, nei limiti del 40% del totale dei costi ammissibili
  • programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali indicati nella lettera a
  • acquisizione di certificazioni ambientali

 

Termini e modalità di presentazione delle domande per avvalersi degli incentivi

Le domande di agevolazione devono essere presentate, esclusivamente per via telematica, attraverso l’apposita procedura informatica messa a disposizione sul sito internet del gestore Invitalia SpA.

I termini sono:

  • compilazione della domanda: a partire dalle ore 10.00 del 4 maggio 2022 
  • invio delle domande: dalle ore 10.00 del 18 maggio 2022 

 

Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico

 

Scopri di più su come possiamo aiutarti ad avvalerti degli incentivi del Piano Industria 4.0

																				

Tecnologie 4.0 ed economia circolare: 678 milioni per sostenere gli investimenti delle imprese

La capacità del nostro sistema imprenditoriale di rimanere competitivo sui mercati passa dall’ammodernamento degli impianti e l’utilizzo di nuove tecnologie in grado di incrementare la produttività e migliorare la sostenibilità ambientale.

Con queste parole il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti commenta il nuovo regime di aiuti per sostenere gli investimenti delle imprese italiane nella realizzazione di progetti innovativi legati a tecnologie 4.0, economia circolare e risparmio energetico.

 

Valore e distribuzione dei fondi

678 milioni di euro è il valore della manovra prevista da un Decreto che disciplinerà i finanziamenti garantiti dal programma di investimento europeo React-EU e dai Fondi di coesione.

I finanziamenti previsti dal nuovo regime sono destinati alle regioni del Centro Nord per un valore di 250 milioni, la quota restante alle regioni del Mezzogiorno .

L’importo massimo agevolabile per ogni investimento innovativo non potrà essere superiore a 3 milioni di euro.

Le agevolazioni previste assumono la forma di contributo in conto impianti. Coprono una percentuale massima (60%) delle spese ammissibili, in base alla regione in cui sarà realizzato l’investimento e alla dimensione dell’impresa.

Sono ammesse le spese funzionali per l’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali: macchinari, impianti e attrezzature, programmi informatici e licenze destinate all’uso dei beni materiali, acquisizioni di certificazioni ambientali.

 

Ambito di investimento: investimenti 4.0, economia circolare e risparmio energetico

Gli investimenti dovranno essere innovativi, sostenibili e ad elevato contenuto tecnologico, secondo quanto previsto dal piano Transizione 4.0, favorendo la trasformazione digitale dell’attività manifatturiera delle imprese.

Le tecnologie utilizzate dovranno aumentare i livelli di efficienza e flessibilità dell’impresa.  Saranno inoltre privilegiati i progetti orientati ai principi dell’economia circolare e finalizzati al miglioramento della sostenibilità energetica dell’impresa.

 

Le scadenze

Allo stato attuale, il Decreto è stato inviato alla Corte dei Conti per la registrazione. Prossimamente, con un successivo provvedimento, il Ministero renderà noti termini e modalità di presentazione della domanda.

 

Fonte: MiSE

 


																				

Attenzione alle scadenze per Industria 4.0

ATTENZIONE alle scadenze! Ultime settimane per usufruire dei benefici fiscali del PIANO INDUSTRIA 4.0

Cosa fare entro il 31 dicembre?

Le aziende interessate hanno a disposizione ancora poco tempo per accedere agli incentivi fiscali previsti dal Piano Nazionale Industria 4.0 nella legge di Bilancio 2020.

Per godere del credito di imposta 2021 i beni nuovi devono essere stati acquistati e consegnati tra il 1° gennaio 2021 e fino al 31 dicembre 2021. Eccezione per i beni consegnati entro il 30 giugno 2022, se rispettata la condizione necessaria che entro la data del 31 dicembre 2021 l’ordine risulti accettato e sia stato effettuato pagamento dell’acconto pari al 20% del costo di acquisto.

Per i beni dal valore massimo di  2,5 milioni di euro  installati nel 2021, è previsto un credito di imposta pari al 50% del costo dell’ investimento.

 

ATTENZIONE novità 2022

Per lo stesso bene installato nel corso del 2022 è previsto un credito di imposta pari al 40% del costo dell’ investimento.

 

 

Che caratteristiche devono avere le macchine e gli impianti per beneficiare del Piano Industria 4.0?

Per poter accedere agli incentivi fiscali le macchine, linee ed impianti devono essere marcate CE?

Posso richiedere l’incentivo per i costi sostenuti per la messa a norma o il revamping di macchine ed impianti già in uso?

La perizia giurata è obbligatoria?

Come mi devo comportare per gli investimenti sostenuti prima del 2021?

 

Queste sono solo alcune delle domande che ci vengono poste più frequentemente

 

Contec Industry ti affianca in tutte le fasi del processo: dalla verifica dei requisiti degli investimenti alla realizzazione degli interventi di revamping e messa a norma fino alla marcatura CE delle macchine e impianti oggetto di interventi.

Lo staff di Contec Industry redige infine la perizia giurata obbligatoria per i beni con un costo di acquisizione superiore a 300.000 euro, ma fortemente consigliata anche per importi inferiori.

 

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