Ddl n. 1347/2025: nuove disposizioni sulle verifiche periodiche di macchine e impianti elettrici nei contesti ad alto rischio

Il disegno di legge n. 1347/2025, presentato in Senato il 15 gennaio 2025, introduce importanti modifiche e integrazioni alla normativa vigente in materia di sicurezza sul lavoro, con particolare riferimento alle verifiche periodiche obbligatorie degli impianti elettrici e delle attrezzature di lavoro installati in ambienti a elevata criticità. In particolare, il provvedimento intende rafforzare le disposizioni del decreto legislativo 81/2008 (Testo unico sulla sicurezza) e del DPR 462/2001, focalizzandosi su contesti specifici come strutture sanitarie, impianti con rischio di esplosione e luoghi di rilevanza ambientale.

 

Finalità e contesto normativo

L’obiettivo del disegno di legge è duplice: da un lato si punta a garantire una maggiore efficacia delle attività di prevenzione nei confronti dei rischi di natura elettrica e meccanica, dall’altro si intende assicurare una più rigorosa vigilanza tecnica da parte delle autorità pubbliche. In questo senso, si supera il modello basato esclusivamente sull’affidamento delle verifiche a soggetti abilitati (organismi notificati o privati) per introdurre, in alcuni ambiti sensibili, l’obbligo di verifica diretta da parte del personale tecnico delle aziende sanitarie locali (ASL).

 

Ambiti di applicazione

Le nuove disposizioni non si applicano in maniera generalizzata a tutti i luoghi di lavoro, ma si concentrano su tre tipologie di ambienti considerati ad alto rischio:

  • Strutture sanitarie, sia pubbliche che private, con particolare attenzione alle aree in cui vengono impiegati dispositivi elettromedicali;

  • Impianti o infrastrutture rilevanti per la tutela ambientale, come impianti di trattamento o smaltimento rifiuti, stazioni di depurazione, impianti di compostaggio e biodigestione;

  • Aree classificate a rischio di esplosione (ATEX), conformemente alla normativa tecnica di riferimento (Direttiva 2014/34/UE e CEI EN 60079).

In questi contesti, le verifiche periodiche dovranno essere eseguite direttamente da tecnici delle ASL territorialmente competenti.

 

Periodicità e vincoli amministrativi

Una delle novità più rilevanti riguarda la frequenza delle verifiche, che dovranno essere eseguite con cadenza biennale. In particolare:

  • Nelle strutture sanitarie private, la mancata esecuzione della verifica da parte dell’ASL nei tempi previsti comporta l’impossibilità di ottenere o mantenere l’accreditamento al Servizio Sanitario Nazionale (SSN);

  • Nei siti con rilevanza ambientale o soggetti a rischio di esplosione, la verifica ASL biennale diventa obbligatoria per garantire la continuità operativa e il rispetto delle condizioni autorizzative previste dalla normativa ambientale o di sicurezza industriale.

 

Impatti attesi e criticità operative

Il disegno di legge potrebbe avere impatti significativi su diversi piani:

  • A livello organizzativo, si prevede un rafforzamento delle competenze interne alle ASL, con potenziali necessità di nuove assunzioni o formazione del personale tecnico;

  • A livello normativo, si introduce un sistema più centralizzato e pubblico di controllo, che affianca (e in alcuni casi sostituisce) quello basato su enti accreditati;

  • A livello gestionale per le imprese, si impone una maggiore attenzione alla pianificazione delle verifiche, con il rischio di interruzioni operative in caso di inadempienze.

Il legislatore, attraverso questo provvedimento, mira a colmare alcune criticità emerse negli anni nell’ambito delle verifiche di sicurezza, restituendo un ruolo centrale all’autorità sanitaria pubblica nella prevenzione dei rischi gravi legati a impianti e macchinari.