
Eccesso di confidenza negli impianti Seveso: un rischio sottovalutato
Il documento INAIL Rischi correlati ad eccesso di confidenza da parte degli operatori dei depositi di sostanze pericolose e degli impianti di processo affronta un tema cruciale per la sicurezza industriale: l’incidenza dei comportamenti routinari e dell’eccessiva fiducia da parte degli operatori nella gestione quotidiana degli impianti a rischio di incidente rilevante (siti Seveso).
La minaccia silenziosa dell’abitudine
L’“eccesso di confidenza” si manifesta quando l’esperienza lavorativa consolidata porta l’operatore a sottovalutare i rischi insiti nelle attività, spesso ignorando le procedure o compiendo azioni non previste, sulla base della sola consuetudine. Questo atteggiamento, apparentemente innocuo, può rivelarsi estremamente pericoloso in ambienti dove si gestiscono sostanze infiammabili, tossiche o reattive.
Analisi di eventi reali: lezioni apprese
Nel documento sono riportate la descrizione di alcuni eventi particolarmente esemplificativi in tal senso, tratti da schede di esperienze operative di stabilimenti Seveso. Questi casi studio, frutto di analisi dettagliate, hanno lo scopo di offrire spunti di riflessione concreti e indicazioni pratiche a garanzia della sicurezza in tali contesti lavorativi.
Gli eventi analizzati dimostrano come piccoli scostamenti dalle prassi consolidate, spesso dovuti a un’eccessiva sicurezza di sé, possano innescare situazioni critiche o incidenti veri e propri. I casi riportati illustrano dinamiche ricorrenti, come:
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la sottovalutazione di segnali d’allarme deboli,
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l’esecuzione di operazioni “fuori procedura” senza autorizzazione,
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la gestione superficiale delle attività di manutenzione o avviamento.
Misure preventive e raccomandazioni
Il documento propone diverse strategie per contrastare il fenomeno, tra cui:
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Rafforzamento della formazione continua, con focus specifici sui rischi comportamentali e le deviazioni di routine.
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Monitoraggio delle pratiche operative, con audit interni che analizzino le scelte degli operatori sul campo.
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Cultura della sicurezza, intesa come responsabilità collettiva, alimentata da comunicazione trasparente e segnalazione attiva delle anomalie.