Infortuni sul lavoro: come integrare fonti e modelli per una prevenzione più efficace

La sicurezza sul lavoro non è solo una questione di dispositivi di protezione o di rispetto delle norme: è un sistema complesso che coinvolge organizzazione, formazione, vigilanza e cultura aziendale. Secondo il documento INAIL Integrazione di fonti e modelli nell’analisi degli infortuni sul lavoro, INAIL, un approccio integrato che combina diverse fonti e modelli analitici permette di identificare le criticità organizzative e gestionali più efficacemente.

 

Un approccio integrato: Infor.MO, Pre.Vi.S e giurisprudenza

Il cuore dello studio è l’integrazione di tre fonti principali:

  • Infor.MO: sistema nazionale di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi, che ricostruisce le dinamiche degli eventi attraverso un modello ad albero delle cause.
  • Pre.Vi.S: archivio dei verbali di prescrizione delle Asl, che evidenzia le violazioni e le soluzioni prescritte in ambito tecnico, procedurale e gestionale.
  • Sentenze della Corte di Cassazione: fonte giuridica autorevole che consente di consolidare le responsabilità e le interpretazioni normative.

Questa triangolazione consente di passare da una lettura tecnica dell’infortunio a una lettura gestionale e organizzativa, più utile per la prevenzione.

 

Fattori di rischio: prossimi e remoti

Lo studio distingue tra:

  • Fattori prossimi: legati direttamente all’evento (es. errore operativo, macchina non protetta, ambiente insicuro).
  • Fattori remoti: legati all’organizzazione (es. mancata valutazione del rischio, formazione inadeguata, assenza di vigilanza).

Questa distinzione è fondamentale per individuare le vere cause sistemiche degli infortuni e non fermarsi alla superficie.

 

I numeri parlano chiaro

L’analisi di 300 sentenze ha evidenziato:

  • 4,2 cause per infortunio in media
  • Settori più colpiti: edilizia (28,7%), manifatturiero (25,7%), agricoltura (18,7%)
  • Incidenti più frequenti: cadute dall’alto (31%), contatti con macchinari o veicoli
  • Fattori gestionali critici: vigilanza assente (23,9%), valutazione del rischio carente (22,9%), formazione insufficiente (17,1%)

 

Le criticità nei Modelli Organizzativi (MOG)

Tra i processi aziendali più fragili spiccano:

  • Gestione dei rischi (27,3%)
  • Procedure di lavoro (16,9%)
  • Formazione e informazione (14,1%)
  • Ruoli di prevenzione (13,8%)

Questi dati suggeriscono che la prevenzione non può essere delegata solo alla tecnica, ma deve essere integrata nella governance aziendale.