
Norma armonizzata o ultima edizione? Considerazioni tecniche per chi fabbrica o autocostruisce macchine
La questione dell’applicazione delle norme armonizzate, rispetto all’adozione dell’ultima edizione disponibile, rappresenta un tema di rilevanza concreta per chi fabbrica o autocostruisce i macchinari. L’analisi nasce da un caso pratico e si propone di chiarire i possibili approcci, alla luce delle disposizioni normative europee e delle implicazioni operative.
Presunzione di conformità e ruolo delle norme armonizzate
Ai sensi della Direttiva 2006/42/CE (“Direttiva macchine”), il fabbricante che applica integralmente le norme armonizzate pertinenti beneficia della presunzione di conformità ai Requisiti Essenziali di Sicurezza e di Salute (RESS) contenuti nell’Allegato I.
Il riferimento normativo non è statico: l’elenco ufficiale delle norme armonizzate è pubblicato periodicamente sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (GUUE), ed è da tale elenco che il fabbricante deve partire per individuare le norme applicabili.
La problematica delle edizioni ritirate e sostituite
Nella prassi, può accadere che:
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una norma armonizzata presente in GUUE non sia più disponibile presso gli enti nazionali (in Italia UNI o CEI), perché ritirata e sostituita da una nuova edizione;
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la nuova edizione, pur essendo tecnicamente più aggiornata, non sia ancora armonizzata e quindi non compaia nell’elenco ufficiale.
Questa situazione crea un apparente conflitto tra il requisito formale di applicare la norma armonizzata e la necessità tecnica di riferirsi a standard aggiornati e coerenti con lo stato dell’arte.
Caso esemplificativo: i robot industriali
Un esempio attuale riguarda la norma sui robot industriali.
Le edizioni armonizzate in GUUE sono:
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EN ISO 10218-1:2011
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EN ISO 10218-2:2011
Tuttavia, sul sito UNI tali edizioni risultano ritirate e sostituite dalle nuove:
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EN ISO 10218-1:2024
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EN ISO 10218-2:2024
Il problema si complica ulteriormente per i robot collaborativi: solo nelle nuove versioni 2024 sono trattate funzioni specifiche di collaborazione uomo-robot, mentre con le edizioni del 2011 il fabbricante dovrebbe fare riferimento alla ISO/TS 15066, che però non è norma armonizzata.
Possibili strategie operative
Di fronte a questo scenario, il fabbricante ha due possibili linee di condotta:
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Applicare la norma armonizzata vigente (anche se datata)
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Garantisce la presunzione di conformità
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Può però risultare tecnicamente superata rispetto alle pratiche correnti
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Applicare la nuova edizione (non ancora armonizzata)
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Consente di adottare soluzioni tecniche aggiornate e più sicure
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Non garantisce di per sé la presunzione di conformità, con un potenziale rischio interpretativo in caso di contenzioso o controllo
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Una soluzione prudente potrebbe essere quella di consultare entrambe le edizioni:
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adottare formalmente la norma armonizzata in GUUE (per mantenere la presunzione di conformità),
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applicare in parallelo le prescrizioni della nuova edizione, soprattutto per gli aspetti che incidono sulla sicurezza e sullo stato dell’arte.
Dichiarazione di conformità e documentazione tecnica
Nella Dichiarazione CE di conformità (Allegato II.A della Direttiva macchine), il fabbricante può:
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citare la norma armonizzata (edizione 2011), indicando eventuali parti non applicate;
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riportare la nuova edizione (2024) alla voce “altre norme e specifiche tecniche”.
Questo approccio sarà inoltre coerente con le future disposizioni del Regolamento macchine (UE) 2023/1230, che entrerà in applicazione nel 2027 e prevede una maggiore trasparenza nella dichiarazione delle norme applicate, anche in caso di parziale utilizzo.
Conclusioni
Il dilemma tra “norma armonizzata” e “ultima edizione” non ha una soluzione univoca. Dal punto di vista formale, la presunzione di conformità deriva solo dall’applicazione delle norme armonizzate vigenti in GUUE. Tuttavia, la sicurezza e l’aderenza allo stato dell’arte spingono verso l’adozione delle edizioni più recenti.
Una strategia equilibrata consiste quindi nel combinare entrambi i riferimenti:
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garantendo la copertura normativa minima attraverso la norma armonizzata,
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integrando con l’edizione più recente per migliorare il livello di sicurezza e la solidità progettuale.
Questa scelta, pur comportando talvolta un costo maggiore o una complessità documentale superiore, può rappresentare un vantaggio competitivo in termini di affidabilità e riduzione del rischio legale.