UNI1615720: verso una norma nazionale per il Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP)

La normazione tecnica gioca un ruolo sempre più centrale nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro (SSL), soprattutto quando si tratta di garantire l’effettiva applicazione delle disposizioni legislative. In Italia, il D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza) definisce obblighi, ruoli e responsabilità, ma lascia spesso spazio a interpretazioni operative non univoche. In questo scenario, UNI ha aperto l’inchiesta pubblica preliminare per un progetto di norma di grande rilevanza: la UNI1615720.

 

Cosa prevede il progetto UNI1615720

Pubblicato per consultazione pubblica dal 27 giugno all’11 luglio 2025, il progetto UNI1615720 mira a sviluppare una norma tecnica nazionale che definisca:

  • criteri oggettivi, replicabili e monitorabili per valutare l’efficacia e l’adeguatezza delle attività svolte dal Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP);

  • linee guida operative per tutti gli attori coinvolti, in primis il datore di lavoro, che ha la responsabilità legale di garantire l’organizzazione del SPP.

Questo progetto supererebbe e sostituirebbe la Prassi di Riferimento UNI/PdR 87:2020, segno di una maturazione del documento da prassi volontaria a norma tecnica ufficiale.

 

Obiettivi e contenuti tecnici attesi

Sebbene il testo completo della futura norma sia ancora in fase di sviluppo, UNI ha già chiarito i seguenti elementi chiave:

  1. Organizzazione e struttura del SPP
    La norma intende offrire un modello per strutturare correttamente un Servizio di Prevenzione e Protezione, specificando compiti, risorse, livelli di presidio e criteri dimensionali

  2. Attività minime e obiettivi funzionali
    Verranno descritti i requisiti minimi delle attività svolte dal SPP, coerenti con l’art. 33 del D.Lgs. 81/08 (individuazione fattori di rischio, elaborazione misure preventive, informazione e formazione, partecipazione alle consultazioni)

  3. Indicatori di prestazione (KPI)
    Il documento dovrebbe definire indicatori di performance per verificare il livello di efficacia del SPP: ad esempio, misurazione del coinvolgimento nei processi decisionali, tracciabilità delle azioni correttive, esiti degli audit, conformità documentale

  4. Adattabilità e scalabilità
    Il sistema proposto sarà adattabile a organizzazioni di diverse dimensioni e complessità (micro, PMI, grandi imprese), coerente con l’approccio proporzionale previsto dalla legislazione

 

Perché questa norma è strategica

Il progetto UNI1615720 risponde a tre esigenze fondamentali:

  • Dare strumenti concreti al datore di lavoro per valutare l’adeguatezza del SPP (non più affidato al solo giudizio soggettivo)

  • Migliorare la coerenza tra pratica e normativa, favorendo una cultura della prevenzione sistemica

  • Creare uniformità interpretativa in fase di vigilanza o verifica (ad esempio da parte di organismi di controllo o consulenti esterni)

Inoltre, l’adozione di una norma UNI pienamente riconosciuta permette una valorizzazione del ruolo dell’RSPP come figura professionale altamente qualificata, in linea con i principi di miglioramento continuo previsti anche dal D.Lgs. 231/2001 (modelli organizzativi)

 

Inchiesta pubblica preliminare: come contribuire

La fase preliminare di inchiesta pubblica è uno strumento di partecipazione aperto a tutti i soggetti interessati: aziende, consulenti, tecnici HSE, rappresentanze sindacali, enti di vigilanza.

Durante questa fase:

  • Si può manifestare interesse alla norma, chiedendo di partecipare ai futuri lavori

  • È possibile proporre modifiche o integrazioni sul titolo, ambito o finalità

  • Si può suggerire l’abbandono del progetto se ritenuto superfluo (motivando)

Per farlo, basta compilare il modulo disponibile nella sezione dedicata sul sito UNI – Inchieste pubbliche preliminari

Il suo passaggio da prassi a norma è un segnale forte della volontà di rafforzare l’approccio proattivo e organizzativo alla prevenzione, ponendo le basi per una maggiore consapevolezza, accountability e trasparenza nei luoghi di lavoro.

La partecipazione alla fase di inchiesta è quindi non solo un’opportunità tecnica, ma anche un dovere etico e professionale per chi opera nel settore.