Industria e importanza delle sicurezza idrica
CDP (Carbon Disclosure Project) – ONG internazionale che supporta imprese e governi nel ridurre le emissioni di gas serra, salvaguardare le risorse idriche e proteggere le foreste dalla deforestazione – ha pubblicato un Rapporto dal titolo A wave of change: The role of companies in building a water-secure world.
Il Rapporto è frutto dell’analisi dei dati raccolti da CDP attraverso un questionario sulla sicurezza idrica sottoposto a 2.934 aziende.
Il tema della sicurezza idrica e della gestione delle acque, stando ai risultati ottenuti, dovrebbe costituire una delle priorità di investimento per le imprese: i rischi correlati, infatti, sarebbero superiori di 5 volte rispetto alle spese per le azioni immediate per affrontare tali rischi.
Nel 2020 quasi due terzi delle aziende hanno ridotto o mantenuto inalterato il prelievo di acqua e più della metà sta monitorando la qualità dei propri scarichi di acque reflue, un’azione fondamentale che tutte le aziende dovrebbero intraprendere.
Tuttavia, è preoccupante che solo il 4,4% delle imprese stia segnalando progressi rispetto agli obiettivi di riduzione dell’inquinamento idrico.
CDP segnala alcuni esempi di best practice che alcune aziende pioniere, come BASF, L’Oreal e Nissan, stanno integrando la gestione dell’acqua nella loro strategia aziendale e intraprendendo azioni coraggiose per affrontare i rischi idrici.
I RISCHI IDRICI PER LE AZIENDE
- scarsità d’acqua
- inondazioni
- siccità
- eventi meteorologici estremi
- calo della qualità dell’acqua
LE RISPOSTE DELLE AZIENDE
- adozione di misure di efficienza idrica;
- riutilizzo, riciclaggio o stoccaggio;
- sviluppo di piani di emergenza inondazioni;
- controllo dell’inquinamento
- nuove soluzioni tecnologiche
- conformità ai requisiti normativi locali.
Credits: CDP – Global Water Report 2020
CDP è inoltre ideatrice dell’Indice Water Watch che valuta l’impatto idrico di ciascuna attività industriale sulla base del suo potenziale impatto, sulla quantità e sulla qualità dell’acqua, lungo l’intera catena del valore. Per esempio nel settore della moda si tiene conto del cotone e dell’allevamento, dell’estrazione di combustibili fossili per la produzione di sintetici, della manifattura e della tintura.
Ad ogni attività industriale viene assegnato un punteggio da 0 a 18:
Credits: Water Watch – CDP Water Impact Index
Secondo questo indice i punteggi critici sono riconducibili ai settori del design e produzione di abbigliamento, coltivazione del cotone, estrazione, fusione, raffinazione e formatura dei metalli, chimica e agroalimentare.
Fonte:CDP (Carbon Disclosure Project)